“Queste ragazze” – Sul processo mediatico
“La sua vita in piazza” – Sulla privacy
“Io sono fiera di te” – A proposito di soldi
“Queste ragazze” – Sul processo mediatico. Trascrizione
Dicevo, connotato mediatico, non ne parlerei se non se ne fosse parlato, non ve ne parlerei perché per me continuo a ritenere, ferma naturalmente l’ovvietà consistente di fare informazione, continuo a sostenere quel concetto profondo che viene a volte sintetizzato con la locuzione “I processi si fanno nelle aule di giustizia”. Che, guardate, non è un luogo comune, i processi si fanno nelle aule di giustizia non è un luogo comune. Questa è la casa del processo, non i salotti televisivi!
L’oggetto precipuo di ragionamento pubblico, politico, della sicurezza in questa città probabilmente avrebbe dovuto essere l’altro, quello relativo alla facilità con la quale ci si dota di un’arma, soprattutto se si è fuori da un contesto di criminalità stratificata. Io su questo non ho sentito una parola. Ma ho sentito queste, però: “Una che spaccia 15 chili di sostanze stupefacenti guadagna un sacco di soldi. Una che fa la baby-sitter tira la vita coi denti. Ci devi mettere del tuo, non puoi fare solo la corriera, può essere – vado di fantasia – che tu hai già fatto questo tipo di attività e volevi reinvestire come fanno tantissimi di questi. Queste ragazze, poi, hanno un’idea dell’Italia secondo me mediata da programmi televisivi per cui sono convinte che tutto sia facile. Sono ragazze che non si accontentano più”. Questa è la summa del ragionamento che si è fatto su questa vicenda. Di questo ciarpame ve ne potrei offrire in lettura tantissimo, ma siamo fuori dal processo. Sapete chi ha fatto questa affermazione brillantissima? Questo volo di fantasia? Un magistrato che all’epoca della dichiarazione era in servizio presso questo distretto di Corte d’Appello.
E noi questo lo abbiamo subito per due anni. In silenzio. Ma non in un silenzio in cui ci nascondevamo. Nel silenzio che si deve alla giustizia. Nel silenzio che si deve al giudice. Perché le cose che si hanno da dire si dicono al giudice!
“La sua vita in piazza” – Sulla privacy. Trascrizione
Uno dei danni, che non so se si possa qualificare come conseguenza diretta immediata di questa vicenda che questa ragazza ha subito, è certamente la sua vita in piazza. È mancata “La prova del cuoco”, poi se ne è parlato dappertutto. E come ha inciso questo sulle indagini? Nella fase di attività dell’acquisizione delle fonti dichiarative che si sarebbero dovute offrire a voi, si è andati a spigolare nella vita privata di Anastasiya Kylemnyk sentendo persone che avrebbero potuto riferire l’impressione se ci fosse stata una frizione tra i due ragazzi, se Luca fosse meno o più innamorato.
“Io sono fiera di te” – A proposito di soldi. Trascrizione
Io mi sono dato il compito di verificare, seguendo tutto il dipanarsi della prova, cercando di prevedere quali potessero essere gli usi a fini accusatori di quella prova. Uno di questi argomenti era – non trattato in maniera particolarmente approfondita dal pubblico ministero, perché è una prova fallita – è quello di un interesse di Anastasiya Kylemnyk a quella interpretazione che avete trovato in quel florilegio di razzismo che vi ho letto prima, e se vi fosse, pertanto, un interesse di Anastasiya a un guadagno maggiore. Chiaramente, questa era un’attività che prevedeva lo scandagliare dei messaggi. Si sono letti alcuni messaggi con un approccio ermeneutico agli stessi che francamente mi ha stupito, mi ha lasciato proprio sconcertato, e soprattutto non se ne è letto uno, molto importante. Ci sono gli screenshot di una conversazione di Luca con Anastasiya, che secondo quello che io ho ricostruito sono dell’11 aprile 2019, un momento molto precedente a questa vicenda. A casa della famiglia Sacchi, quel giorno, parliamo di un giorno ancora felice per quella famiglia, un giorno normale per quella famiglia, ecco – quante volte ci si lamenta della normalità e poi la normalità, a fronte delle tragedie che possono colpirci, la si rimpiange. Evidentemente devono esserci state, come succede in tutte le famiglie, delle dinamiche famigliari. I genitori devono aver detto a Luca “Insomma, non ti vediamo particolarmente impegnato, ti alzi tardi la mattina, non lavori abbastanza”. Noi abbiamo una visione più tradizionalista dell’impiego, più strutturata. Evidentemente, questo ragazzo, non dico abbia sofferto, ma in questa normalissima dinamica di contrapposizione su un tema, all’interno di una famiglia normalissima, cosa che avrei certamente detto anch’io. C’è questo scambio di Whatsapp con Anastasiya nel quale dice: “Mi dicono che io non faccio niente, che mi alzo troppo tardi la mattina” e voi leggete le risposte di Anastasiya, la ragazza che avrebbe un interesse a guadagnare di più “Io sono fiera di te”. Senza essere per niente acrimoniosa nei confronti dei genitori di Luca, dice: “Guarda, secondo me sbagliano. Tu guadagni, facendo il personal trainer, in un’ora quello che gli altri guadagnano in un giorno. Hai preso l’attestato”. Cioè, sostanzialmente, in un momento in cui si pone il problema economico, Anastasiya dimostra assoluta soddisfazione, contentezza e orgoglio nei confronti del suo fidanzato.