Kretschmer, dopotutto, scrive una «psicologia medica» e naturalmente lo interessano in primo luogo quelle «condizioni opportune» che portano al sogno e alla schizofrenia. Eppure, vediamo che un «tuffo» molto simile a questo si compie anche quando, per esempio, l’arte non si pone solo lo scopo di informare, ma anche quello di influenzare il più possibile lo spettatore in modo sensibile ed emotivo. Il mezzo magico del montaggio, questo potentissimo fattore di influenza emotiva immediata di cui il cinema è capace, come vediamo, per sua stessa natura «siede in sella» alle leggi dell’influenza [Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, Il metodo, Marsilio].