Montare menzogne: ancora un caso di manipolazione delle informazioni nel mediatico processo-farsa contro Anastasiya Kylemnyk

anastasiya kilemnyk e processo luca sacchi

La sera del 23 aprile 2021, presso gli studi di Quarto Grado, è andata in scena l’ennesima puntata del mediatico processo-farsa contro Anastasiya Kylemnyk in relazione al caso di Luca Sacchi. Che si tratti di un mediatico processo-farsa, è dimostrato, sulla base di dati di fatto e fonti autorevoli, in un precedente post [1].

In data 22 aprile 2021 Anastasiya Kylemnyk testimonia al processo sull’omicidio di Luca Sacchi. Anastasiya Kylemnyk viene citata sia come imputata che come parte civile (insieme ai Sacchi) [2].

Ecco come inizia.

Marina Finiti, Presidente della I Sessione della Corte di Assise di Roma, rivolta ad Anastasiya Kylemnyk: Lei ha la doppia veste sia di imputata che di parte civile […]. In quanto imputata ha la facoltà di non rispondere alle domande, comunque il processo proseguirà. Se renderà dichiarazioni, quello che dichiarerà sarà utilizzabile contro di lei. Se accuserà terze persone, assumerà la veste di testimone, il che significa che dovrà dire la verità in relazione a queste accuse contro terzi. Intende rispondere?

Anastasiya Kylemnyk: Sì.

Presenti nello studio di Quarto Grado, Tina Galati e Alfonso Sacchi, come sempre in assenza di contraddittorio. Ciò in pieno spregio – da parte di Quarto Grado – di quanto affermato nel Testo Unico dei Doveri del Giornalista.

TITOLO III, Articolo 8. Il giornalista […] d) nelle trasmissioni televisive rispetta il principio del contraddittorio delle tesi, assicurando la presenza e la pari opportunità nel confronto dialettico tra i soggetti che le sostengono – comunque diversi dalle parti che si confrontano nel processo – garantendo il principio di buona fede e continenza nella corretta ricostruzione degli avvenimenti [3].

Perché è manifesto che, nei fatti, le “tesi” dei coniugi Sacchi sono opposte a quelle di Anastasiya Kylemnyk. Rimando ancora al post citato prima.

Prima di continuare, definiamo il concetto di menzogna.

menzógna s. f. [lat. *mentionia, der. di mentiri «mentire»]. – 1. […]. Alterazione (oppure negazione, o anche occultamento) consapevole e intenzionale della verità [4].

Per la serata, Quarto Grado ha preparato due video, uno relativo ad alcune dichiarazioni rese da Anastasiya Kylemnyk nel corso dell’udienza, l’altro ad alcune chat nelle quali critica con due amiche, in differenti momenti, il monopolio mediatico esercitato dai coniugi Sacchi e alcuni loro comportamenti. Vediamo quest’ultimo. Prima, però, due premesse.

1) Quando Anastasiya Kylemnyk comincia a piangere, la presidente dice di interrompere perché “la teste sta piangendo” e, in sottofondo, si sente la voce della pm dire “l’imputata”. Dato che si ricostruiva la dinamica dell’omicidio, in quel momento la Kylemnyk parlava come teste, lo capisco anch’io che non sono un esperto del campo.

2) A un certo punto, la pm commenta così:

Mi rendo conto che aveva appena ricevuto una botta in testa e il processo ci ha permesso di appurare anche con che mezzo contundente.

Questo, tanto per farlo notare a tutti coloro i quali hanno espresso dubbi in merito all’aggressione subita dalla Kylemnyk – a partire da Armida Decina e Paolo Salice, avvocati rispettivamente di Alfonso Sacchi e di Tina Galati, per arrivare a tutti quei giornalisti che, per avere messo in dubbio questo attraverso le note affermazioni, dimostrano o di essere incapaci (sarebbe bastato informarsi) o in malafede.

Adesso parliamo di una serie di fotogrammi relativi al video sulle chat. Con una nota preliminare: ho deciso, per il momento, di non pubblicare link o altre indicazioni relative a indirizzi web che, attraverso i loro contenuti, fomentano la produzione di commenti nei quali una donna viene insultata, umiliata, diffamata, minacciata di violenze e morte. Sono sicuro che chiunque sia interessato al tema, sia in grado di trovare il video originale. I nomi sono noti.

Lo schermo è diviso in due parti, la parte sinistra occupa 2/3, la parte destra occupa 1/3 (per chi guarda).

Fotogramma 1

Parte sinistra dello schermo

Primo Piano di Anastasiya Kylemnyk che guarda verso lo spettatore. La testa è lievemente reclinata verso sinistra.  L’espressione generale del viso trasmette una sensazione di dolcezza, accompagnata da un po’ di timidezza.

Parte destra dello schermo

Primo Piano di Alfonso Sacchi, di profilo, che guarda verso la parte sinistra dello schermo. Pollice e indice della mano sinistra sono intorno all’orecchio sinistro (il pollice si trova parzialmente sotto il lobo), l’indice è puntato sulla tempia.

Fotogramma 2

Parte sinistra dello schermo

Anastasiya Kylemnyk nella stessa immagine del fotogramma 1.

Parte destra dello schermo

Primo Piano di Tina Galati che guarda verso la parte sinistra dello schermo. La mano destra, chiusa a pugno, copre parzialmente la bocca.

Fotogramma 3

Parte sinistra dello schermo

Primo Piano di Luca Sacchi che guarda verso gli spettatori.

Parte destra dello schermo

Tina Galati come nel fotogramma 2. Ora la mano destra, sempre chiusa a pugno, copre la bocca quasi totalmente.

Fotogramma 4

Parte sinistra dello schermo

Primo Piano di Luca Sacchi che guarda verso gli spettatori (la foto però è differente dalla precedente).

Parte destra dello schermo

Alfonso Sacchi nella stessa immagine del fotogramma 1.

Fotogramma 5

Parte sinistra dello schermo

Effetto di dissolvenza (forte luce).

Parte destra dello schermo

Alfonso Sacchi nella stessa immagine del fotogramma 1.

Fotogramma 6

Parte sinistra dello schermo

Sul lato destro appare una mano che impugna una pistola, con la canna puntata verso sinistra, che esplode un colpo.

Parte destra dello schermo

Alfonso Sacchi nella stessa immagine del fotogramma 1.

Fotogramma 7

Parte sinistra dello schermo

Stessa immagine del fotogramma 6.

Parte destra dello schermo

Tina Galati come nel fotogramma 3.

Fotogramma 8

Parte sinistra dello schermo

Effetto luminoso di dissolvenza.

Parte destra dello schermo

Tina Galati come nel fotogramma 3.

Fotogramma 9

Parte sinistra dello schermo

Primo Piano di Anastasiya Kylemnyk, sulla parte sinistra dello schermo. Testa reclinata verso sinistra. Sguardo dall’alto verso il basso. Espressione appare quasi di sfrontatezza (la foto è stata realizzata durante uno shooting fotografico).

Parte destra dello schermo

Tina Galati come nel fotogramma 3.

Fotogramma 10

Parte sinistra dello schermo

Anastasiya Kylemnyk come nel fotogramma 9.

Parte destra dello schermo

Alfonso Sacchi nella stessa immagine del fotogramma 1.

Come si evince dai contenuti delle chat, siamo in presenza di dialoghi del tutto innocenti, nei quali Anastasiya Kylemnyk parla del suo dolore per la perdita di Luca e per il comportamento assunto dai genitori di lui in seguito alla tragedia. Certo, in alcuni momenti è critica nei loro confronti, ma che più volte abbiano manifestato odio verso di lei è del tutto evidente, quindi si tratta di un atteggiamento comprensibile.

La domanda quindi è: che cosa c’entra la pistola?

Ricostruiamo il percorso dei fotogrammi.

AK con un’espressione dolce, un po’ timida / AS che la guarda > AK con un’espressione dolce, un po’ timida / TG che la guarda > Immagine di LS / TG che lo guarda > Immagine di LS / AS che lo guarda > Dissolvenza / AS nella stessa posizione di sempre > Pistola che spara / AS nella stessa posizione di sempre > Pistola che spara / TG nella stessa posizione di sempre > Dissolvenza / TG nella stessa posizione di sempre > AK con un’espressione quasi sfrontata / TG nella stessa posizione di sempre > AK con un’espressione quasi sfrontata / AS nella stessa posizione di sempre

Traduciamo questo percorso in contenuti tematici.

TG e AS guardano una dolce e un po’ timida AK > TG e AS guardano loro figlio Luca mentre guarda, sereno, verso gli spettatori > TG e AS guardano una pistola che spara > TG e AS guardano una “sfrontata” AK.

Traduciamo questi contenuti tematici nella strategia difensiva della coppia Galati – Sacchi.

Abbiamo accolto AK come una figlia e lei si comportava bene > Luca era felice insieme a lei > A un certo punto, AK è cambiata ed è diventata la responsabile della sua morte > AK si è comportata male anche con noi.

In pratica, risulta evidente come, anche in questo caso, al pari di innumerevoli altri, Quarto Grado manipoli (in senso tecnico) informazioni e contenuti al fine di sostenere la strategia difensiva della coppia Galati – Sacchi, volta alla distruzione morale di Anastasiya Kylemnyk e al causarle il peggior danno in fase processuale: abbiamo già visto come ciò rappresenti un rischio molto concreto [5]. E si tratta di una strategia portata avanti sin dall’inizio con metodica ferocia. Leggiamo questo collage di commenti, selezionati tra centinaia pieni di odio e volgarità – come piace tanto a quella trasmissione – fomentati da un video la cui costruzione è stata analizzata nel dettaglio in altra sede [6]:

Vediamo adesso la definizione di allusione.

Con l’allusione lasciamo intendere un determinato concetto utilizzando un sostantivo (un nome che indica una persona, una cosa, un luogo, una qualsiasi entità), ovvero, affermiamo qualcosa con l’intento di farne cogliere una differente [7]. In questo caso la definizione va traslata nel linguaggio sia verbale che audiovisivo.

L’inserto della pistola che spara, all’interno di un video che tratta di chat prive di interesse ai fini processuali, conferma la strategia comunicativa di Quarto Grado, asservita alla strategia difensiva dei coniugi Sacchi.

Alcune figure [retoriche], come l’allusione, non si riconoscono mai se non nel contesto, perché la loro struttura […] si fonda su un rapporto con qualche cosa che non è oggetto immediato del discorso [8].

Quello che dovrebbe preoccupare chiunque abbia a cuore il rispetto delle fondamentali regole a rispetto delle persone e della democrazia, è che la manipolazione tecnica delle informazioni e dei contenuti diviene manipolazione dell’opinione pubblica e della relativa marea d’odio contro Anastasiya Kylemnyk, con il rischio di influenzare in modo concreto il processo reale [9].

Le figure di comunione sono quelle nelle quali […] ci si sforza di creare o di confermare la comunione con l’uditorio […]. L’allusione […] esercita certamente una funzione di questo genere [10].

Passiamo a vedere come, anche attraverso la voce fuori campo, Quarto Grado cerchi di influenzare l’opinione pubblica. Tenete sempre presente che stiamo parlando di conversazioni private, che è Quarto Grado stessa a rendere pubbliche.

Voce off, commentando alcune frasi di Anastasiya Kylemnyk: “Teatrino, gettoni, un giro di soldi. Insinuazioni che non si fermano qui”. Poco oltre: “Parole pesanti come macigni”.

Allora. L’argomento è quello relativo all’abitudine – del tutto legittima -, da parte di alcune trasmissioni, di retribuire attraverso “gettoni di presenza” alcuni ospiti. Quindi, la Kylemnyk non “insinua” proprio un bel niente: esprime, in una conversazione privata, la sua opinione su tale abitudine. Per quanto riguarda il termine “teatrino”, che certi servizi siano accuratamente preparati e altrettanto platealmente recitati (in senso tecnico) è evidente e manifesto [11]. Con la frase “Parole pesanti come macigni”, Quarto Grado fa addirittura metacomunicazione: commenti normali di critica al comportamento della coppia Galati – Sacchi diventano, agli occhi dell’opinione pubblica, “Parole pesanti come macigni” proprio perché la voce fuori campo afferma che sono “Parole pesanti come macigni”.

Sempre in queste chat ascoltiamo cosa dice Anastasiya Kylemnyk parlando dei genitori di Luca

“Tutto il dolore che provano i genitori non si può nemmeno immaginare, di questo sono certa. Ma, come loro, sto soffrendo anch’io”.

In questo caso, la voce di Quarto Grado tace.

In definitiva, questo video dimostra, per l’ennesima volta, come Quarto Grado non faccia informazione, neanche infotainment, ma sia un organo di (dis)informazione al servizio della strategia difensiva della famiglia Sacchi.

Analizziamo adesso il tutto avendo quale criterio la definizione di menzogna sopra presentata.

L’inserto della pistola che spara, montato nel modo che abbiamo visto, risulta una chiara alterazione, consapevole e intenzionale, della verità.

Le affermazioni di Anastasiya Kylemnyk, del tutto comprensibili e basate su noti dati di fatto, vengono, attraverso anche la voce fuori campo, trasformate in qualcosa di “insinuante” (falso) e “pesante come un macigno” (falso) dimostrando per l’ennesima volta una chiara alterazione, consapevole e intenzionale, della verità.

Se venisse confermato che Quarto Grado ha pagato i coniugi Sacchi attraverso (del tutto legittimi) gettoni di presenza, saremmo di fronte a una chiara negazione, consapevole e intenzionale, della verità.

In conclusione, come sempre, Quarto Grado si comporta come lo Iago di Shakespeare, che

Fu il prototipo del manipolatore, dimostrando che l’arte più raffinata della menzogna è lavorare sul contesto, e anche spostare i pezzi dell’insieme, oppure ometterne qualcuno. Costruire insomma la bugia con il vero che si ha a disposizione [12].

FONTI

[1] https://storieanomale.com/2021/04/18/processo-allodio-la-manipolazione-dellinformazione-contro-anastasiya-kylemnyk/

[2] https://www.radioradicale.it/scheda/634959/processo-per-lomicidio-di-luca-sacchi

[3] https://www.odg.it/testo-unico-dei-doveri-del-giornalista/24288

[4] https://www.treccani.it/vocabolario/menzogna/

[5] [9] https://storieanomale.com/2021/04/18/processo-allodio-la-manipolazione-dellinformazione-contro-anastasiya-kylemnyk/#processo-mediatico-processo-reale

[6] [11] https://storieanomale.com/2021/04/18/processo-allodio-la-manipolazione-dellinformazione-contro-anastasiya-kylemnyk/#fabbrica-di-odio

[7] http://www.grammaticaitaliana.eu/allusione.html

[8] [10] Chaïm Perelman – Lucie Olbrechts-Tyeca, Trattato dell’argomentazione, Einaudi

[12] https://www.remobassetti.it/fuori-strada/top-ten-dei-bugiardi/

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