Da quando l’ignoranza è diventata un punto di vista?
Si chiede Scott Adams. E, nel mio piccolo, me lo chiedo pure io. Soprattutto da quando il web è appestato dai negazionisti / complottisti (decidetevi, tonti) della Covid-19. Che però, devo ammettere, da quando, grazie a Mr. Dubai, Capitan Papeete è tornato al governo, paiono essersi tranquillizzati. Ma sarà un’impressione.
Comunque. Di come comunicano (si fa per dire) i negazionisti / complottisti ho scritto qui: https://storieanomale.com/2021/02/11/la-comunicazione-di-rimbalzo-dei-negazionisti-di-covid-19/ e qui: https://storieanomale.com/2021/01/08/la-comunicazione-del-ranocchio-complottista/. Adesso mi piace puntare i riflettori linguistici ed espressivi sull’utilizzo difensivo del termine “opinione”. Tu ribatti a una loro affermazione con dati di fatto che la smentiscono e loro rispondono tirando fuori il “diritto di opinione”. Diritto sacrosanto, del quale, anzi, sono un acceso sostenitore. Il punto è che non va confuso con il “diritto di affermare minchiate”. L’opinione dovrebbe essere questo: un ragionamento basato su dati di fatto, messi in relazione tra di loro in modo logico e razionale, al termine del quale si esprime un giudizio personale. La minchiata è affermare qualcosa, senza che prima ci sia un ragionamento logico e razionale basato su dati di fatto. Insomma, uno pseudo ragionamento fatto, appunto, ad minchiam. Tipo che attraverso il vaccino anti Covid-19 viene iniettato un microchip con il quale Bill Gates, che ha creato il virus, ci controllerà tutti!!!
Succede questo. Tu, in modo civile e informato, fai notare al complottista che la sua affermazione non ha solide basi oppure gli chiedi le fonti sulle quali basa le sue affermazioni. E lui, con uno sdegno democratico da operetta: “Adesso non si può esprimere un’opinione?”. Chiedo aiuto alla Treccani.
opinióne (ant. oppinióne) s. f. [dal lat. opinio -onis, affine a opinari «opinare»]. – 1. Concetto che una o più persone si formano riguardo a particolari fatti, fenomeni, manifestazioni, quando, mancando un criterio di certezza assoluta per giudicare della loro natura (o delle loro cause, delle loro qualità, ecc.), si propone un’interpretazione personale che si ritiene esatta e a cui si dà perciò il proprio assenso, ammettendo tuttavia la possibilità di ingannarsi nel giudicarla tale.
https://www.treccani.it/vocabolario/opinione/
affermare v. tr. [dal lat. affirmare, comp. di ad- e firmare «fermare»] (io afférmo, ecc.). – 1. Dichiarare apertamente, dare per certo.
https://www.treccani.it/vocabolario/affermare/
Per cui, scandalizzato complottista, se la tua fosse un’opinione dovresti ammettere la possibilità di ingannarti in merito a essa. Dunque, ci sarebbe spazio per un confronto. Ma tu, indignato complottista, non esprimi opinioni. Dai per certo quanto affermi. Esprimi certezze. A volte, con la torbida ipocrisia del “Chissà come mai”. Tipo: “Chissà come mai Bill Gates ha iniziato a studiare i virus anni fa”, nella quale traspare l’espressione del saggio decerebrato che ha capito tutto. Mica ti fregano, a te.
Quindi, per combattere questa orda di ignoranti e arroganti, bisogna fare l’opposto di quanto fanno loro. Documentarsi, scegliere fonti serie e affidabili, trovare le informazioni più utili o interessanti, pubblicare. E, soprattutto, pensare.