Fotografie narrative. Clustering emotivo. Gerarchie ritmiche emotive.
Tre tecniche efficaci e belle che, unite tra di loro, permettono di realizzare testi coinvolgenti ed efficaci. Le ho trovate qui: Deda Fiorini, Storytelling, Design thinking, Copywriting. Ne parlo qui sotto.
Fotografie narrative. Individua l’argomento di cui vuoi scrivere. Meglio se specifico e delimitato. Immaginalo come un posto concreto o trova un posto dove possa essere collocato. Immagina di essere un cameraman che va in quel posto per effettuare delle riprese. Trova il momento più coinvolgente, il fatto più impressionante, il momento di maggiore emozione. Ora scrivi quello che riprendi e trasformalo in fotografie narrative (tecnicamente, sarebbe meglio parlare di fotogrammi, ma rispetto il peraltro bellissimo testo di riferimento). Da un titolo a ogni fotografia. Cataloga le fotografie in blocchi. In questo modo crei uno Storytelling visivo. Questo procedimento vale anche per trovare eventuali hashtag.
Clustering emotivo. Realizzerai un contenuto composto da concetti, parole e immagini. Individua un argomento centrale. Circondalo da un certo numero di concetti evocativi, che sono composti da parole e frasi che trasmettono sensazioni fisiche e valori. Ricava da questi concetti delle fotografie narrative (quindi, diventa il cameraman visto sopra). Immergiti in ogni concetto evocativo e descrivilo in dettaglio attraverso tutti i sensi. Scrivi una serie di frasi per ogni concetto evocativo.
Gerarchie ritmiche emotive. Ora dai un ordine alle frasi, in modo da creare un ritmo. Per farlo, organizzale in una gerarchia in base alla loro carica emotiva, da quella più bassa a quella più alta, sino a una chiusura a effetto.
p.s.: questo post non è stato scritto secondo queste tecniche.