Sto attraversando un parco insieme a Silvia, una delle operatrici sociali che mi fanno da guida durante le riprese. A un certo punto incontriamo Carla, una ragazza che Silvia conosce bene e di cui si occupa. Saprò più tardi che Carla soffre di una rara e seria malattia, che le crea problemi nel trovare lavoro (ma non ha ancora trovato supporto per l’affitto). Al di là della malattia, la sua situazione appare comunque grave. È disoccupata. Deve iniziare un percorso lavorativo con il supporto del Comune. Ma i tempi si allungano e l’Aler preme.
All’ultimo censimento Aler, Carla ha dichiarato un reddito annuale di circa 1200 €. L’Aler non le ha creduto e adesso minaccia: o paghi l’affitto aumentato del 150% o ti sfrattiamo. Carla va a mangiare da amici e ogni tanto si reca in parrocchia a ritirare un pacco con degli aiuti. Tra poco la madre le compra una ricarica per il cellulare, al momento non ha i soldi neanche per quella. Ha le mura dell’appartamento che vanno a pezzi, ma l’Aler non interviene in quanto Carla ha rifiutato il piano di rientro relativo a un debito per affitti non pagati. Il piano di rientro, dice Carla, è conveniente, ma con quali soldi pago le rate se non ne ho? Se avessi un lavoro, accetterei il piano di rientro.
Quando chiedo a Carla se mi autorizza a diffondere le riprese, lei mi dice subito: “Sì, sì”. Poi: “Lo vedranno anche all’Aler?”.
“Sì. Vuoi che non lo vedano?”
“No, voglio che lo vedano. Voglio che lo vedano”.
“Ok”.
L’hanno visto.
P.s. 1: I nomi utilizzati non corrispondono a quelli reali.
P.s. 2: Aler, ai tempi c’era la vecchia gestione, era uno degli stakeholder del progetto.
P.s. 3: Le informazioni riferite da Carla sono state confermate da Silvia.
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